La fragilità capillare è un disturbo molto diffuso da non sottovalutare, perché può essere il primo segnale di un’insufficienza venosa cronica.

La fragilità capillare è molto diffusa fra le donne, ma può interessare anche gli uomini. Le antiestetiche venuzze rossastre, il cui termine tecnico è teleangectasie, appaiono all’improvviso su porzioni più o meno estese di pelle, di solito quella delle gambe e del viso. È importante non sottovalutarle, perché spesso sono il primo segnale di un’insufficienza venosa cronica che, se non curata, può portare alla formazione di vene varicose e all’insorgenza di problemi molto più seri.
L’insufficienza venosa si ha quando il sistema venoso periferico fatica a pompare sangue verso il cuore, perché le valvole presenti nelle vene, che permettono la spinta del sangue verso il cuore in direzione contraria alla forza di gravità, non funzionano bene. Questo malfunzionamento causa ristagno del sangue, rallenta la circolazione e fa dilatare i vasi sanguigni. Il risultato? Gambe stanche e pesanti, bruciore o tensione.
Cosa sono i capillari
I capillari sono dei piccoli vasi sanguigni responsabili degli scambi metabolici e respiratori fra il sangue e i tessuti del corpo. Le loro dimensioni variano in base all’organo in cui si trovano. Quando si dilatano formano chiazze, reticoli di colore rossastro o bluastro sulla pelle.
Le cause dei capillari fragili
Le cause della fragilità capillare sono molte. La familiarità, però, è decisiva: se altre persone in famiglia hanno avuto questo problema, è molto alta la probabilità che si manifesti. Le teleangectasie possono comparire già intorno ai 20 anni. Vediamo quali sono le altre cause:
1. Cambiamenti ormonali
In caso di ipertiroidismo e in alcuni periodi della vita, come la menopausa o la gravidanza, si è più soggetti allo sviluppo di teleangectasie. Inoltre, l’uso prolungato di pillole anticoncezionali e di altri medicinali ne favorisce lo sviluppo. Gli estrogeni causano la ritenzione di liquidi; il progesterone, invece, rilassa la muscolatura liscia della parete dei vasi sanguigni, che perciò si dilatano. La buona notizia è che le teleangectasie portate dalla gravidanza in molti casi scompaiono dopo il parto.
2. Vicinanza a fonti di calore
L’esposizione a fonti di calore induce la formazione di teleangectasie, perché dilata i vasi sanguigni. È consigliabile non esporsi al sole ed evitare di lavarsi con acqua troppo calda. La ceretta a caldo, che unisce il calore a un’azione “traumatica”, rientra tra i fattori di rischio.
3. Sedentarietà
Passare troppo tempo in piedi o seduti fa male. Camminare ogni giorno per almeno 30 minuti è sufficiente per contrastare lo sviluppo delle teleangectasie, migliorando la circolazione sanguigna periferica.
4. Cattive abitudini: cibo, fumo, stress
Un’alimentazione sana e il mantenimento di un buon peso forma sono fondamentali. Da privilegiare cibi ricchi di vitamine e minerali. Il sovrappeso e le perdite di peso repentine aumentano la possibilità di sviluppare le teleangectasie. Altri fattori che rendono i capillari fragili sono l’utilizzo di scarpe scomode (troppo alte o troppo basse), gli abiti aderenti, i traumi, il fumo e lo stress.
Come curare i capillari fragili
Nel nostro piccolo possiamo fare molto per prevenire la comparsa delle teleangectasie o limitarne i danni attraverso uno stile di vita fatto di movimento e cibo sano, evitando fumo, alcool, sale e grassi saturi, bevendo molta acqua, indossando scarpe comode e indumenti che non aderiscano eccessivamente le gambe. Un’altra abitudine da eliminare è quella di accavallare le gambe.
L’uso di collant a compressione graduata e l’assunzione di preparati a base di ginkgo, vite rossa, mirtillo e centella asiatica possono aiutare quando le teleangectasie sono già evidenti ed è quindi necessario contrastarne gli effetti.
La cosa migliore, però, è prima di tutto sottoporsi a una visita specialistica per verificare la presenza un’insufficienza venosa. L’analisi viene fatta con un eco-color doppler del sistema venoso superficiale degli arti inferiori. In base al tipo di teleangectasia lo specialista indirizza poi il paziente verso la terapia migliore.
L’intervento più comune è la scleroterapia. Si effettua in ambulatorio per eliminare le teleangectasie o le vene varicose di piccole dimensioni. Ogni seduta richiede dai 15 ai 20 minuti e non è necessaria l’anestesia. Alla scleroterapia si affiancano tecniche più innovative, che utilizzano laser con diverse lunghezze d’onda. La scelta di quello più adatto dipende ancora una volta dal tipo di teleangectasia da trattare.
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