Alla scoperta del cachi, il frutto “cibo degli dei” tanto amato per la sua polpa zuccherina ricca di antiossidanti, fibre e minerali.

Il cachi, chiamato anche Kaki, Loto o Diospero, è il frutto dell’omonimo albero appartenente alla famiglia delle ebenacee, il Diospyros kaki, originario della Cina e introdotto in occidente a partire da metà Ottocento. Ne esistono molte varietà: per alcune la maturazione del frutto avviene dopo la raccolta, altre invece si possono consumare subito. Da noi le più diffuse sono la Loto di Romagna, i cachi mela (es. Fuyu), i cachi ragno, i cachi vaniglia (in particolare la varietà Vaniglia di Campania) i cachi cioccolatino, i cachi hachiya e i cachi yokono.
Cosa troverete nell'articolo
Proprietà e valori nutrizionali
Il cachi è un’ottima fonte di acqua, fibre, vitamine A, C, B6 e minerali come potassio, fosforo, calcio e manganese. Ha proprietà antiossidanti, lassative e diuretiche e migliora la funzionalità del fegato. Il modo migliore per godere di tutte le sue sostanze nutritive è mangiarlo fresco, ma non più di uno al giorno.
Valori per 100 g di cachi (un cachi di media grandezza) Qui la tabella completa. | |
---|---|
Calorie | 70 |
Acqua | 80,32 g |
Grassi | 0,19% |
Carboidrati | 18,59 g (di cui zuccheri 12,53 g) |
Proteine | 0,58 g |
Fibre | 3,6 g |
Calcio | 8 mg |
Magnesio | 9 mg |
Fosforo | 17 mg |
Potassio | 161 mg |
Manganese | 0,355 mg |
Vitamina C | 7,5 mg (12,5% RDA) |
Vitamina A (RAE) | 81 µg (10,1% RDA) |
Vitamina E | 0,73 mg (7,3% RDA) |
Vitamina B6 | 0,1 µg (5% RDA) |
Folati | 8 µg (4% RDA) |
Quando e come mangiare i cachi
Il cachi è un frutto molto zuccherino, perfetto per i bambini e gli sportivi, ma sconsigliato a chi soffre di diabete; adatto alla colazione o come spezza fame tra un pasto e l’altro, va evitato dopo quelli principali per non sovraccaricare l’organismo di zuccheri. Si può mangiare fresco, con la buccia o senza, essiccato e cotto, da solo o come ingrediente in cucina.
→ Come si mangia il cachi? C’è chi preferisce addentarlo intero, chi ne estrae la polpa con un cucchiaino e chi lo sbuccia e taglia a pezzetti. A voi la scelta (anche in base alla varietà di cachi a vostra disposizione).
I cachi in cucina
Con i cachi freschi si realizzano dolci, marmellate, antipasti e piatti salati a base di pasta, riso e carne. I cachi essiccati sono adatti nella preparazione di biscotti, torte, insalate o con i cereali a colazione. Scegliete sempre la varietà più adatta a ciò che volete preparare. Alla marmellata di cachi, per esempio, si addice la varietà Cioccolatino, mentre il cachi vanigliato è ideale per una mousse.
Di seguito una piccola selezione di ricette con i cachi da non perdere:
Confettura di cachi (via La cucina italiana)
Mousse ai cachi (via I dolci di Alice)
Crostata di cachi (via Agrodolce)
Sbriciolata alla crema di cachi (via Ricetta.it)
Torta di cachi (via Chiarapassion)
Cachi al forno con granella di amaretti (via Ricette.com)
Ciambella ai cachi vegana (via Il Club delle Ricette)
Crema di cachi alla vaniglia e ricotta via (Giulia ai fornelli)
Risotto ai cachi, gorgonzola e mandorle via Le ricette di Gian
Risotto ai cachi vegano (via Vegmenu)
Carpaccio di caco, melograno, rucola e formaggio caprino via A modo mio
Leggi anche Zucca: proprietà, benefici e varietà principali
Come scegliere e conservare i cachi
I cachi già maturi devono essere morbidi al tatto, integri, privi di macchie scure e ammaccature; si conservano nel ripiano più basso del frigorifero massimo tre giorni. Alcune varietà di cachi, come i cachi mela, hanno una consistenza soda e non necessitano di maturazione.
I cachi leggermente acerbi si conservano lontano dalla luce in posizione capovolta sul picciolo. Per farli maturare più velocemente sistemateli vicino a delle mele, le quali durante la maturazione sprigionano etanolo, un ormone vegetale gassoso che facilita la maturazione di alcuni frutti.
Curiosità
- Il Diospyros kaki è una delle piante più antiche coltivate dall’uomo ed è anche molto longeva e resistente. Non conosce malattie e la sua chioma autunnale è caratterizzata da un intenso color rosso arancio.
- Nel 1945, quando la bomba atomica colpì Nagasaki, fra le macerie furono ritrovati alcuni alberi sopravvissuti all’esplosione. Fra questi c’era un albero di cachi fortemente indebolito e con metà del tronco annerito. Della pianta si prese cura nel 1994 un arboricoltore del posto, Masayuki Ebinuma. Ebinuma riuscì a farlo riprendere e a ottenere delle piantine di seconda generazione, che donava ai bambini in visita al museo di Nagasaki in segno di pace. Quando l’artista Tatsuo Miyajima venne a conoscenza dell’iniziativa di Ebinuma, decise di offrire il suo contribuito con un progetto artistico chiamato “Kaki tree project – La rinascita del tempo“, a cui tutti possono partecipare. Per maggiori informazioni date un’occhiata qui.
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