Il cocomero non è solo leggero e dissetante, ma anche molto salutare. Approfondiamo la conoscenza di un frutto che non può mancare nella nostra alimentazione.

Il cocomero (Citrullus lanatus) è un frutto estivo appartenente alla famiglia delle cucurbitacee, la stessa di zucchine, zucche, cetrioli e meloni. È originario dell’Africa tropicale, dove cresce in modo spontaneo. Introdotto in Europa dagli arabi tra il XII e il XIII secolo, è oggi coltivato in 96 paesi; la Cina è il maggior produttore. Altri importanti produttori di cocomero sono la Russia, l’Iran, gli USA e la Turchia.
Cosa troverete nell'articolo
- Le varietà di cocomero
- Proprietà benefiche
- Il cocomero fa ingrassare?
- Valori nutrizionali e calorie
- Controindicazioni
- Anguria e cocomero: che differenza c’è?
- Come riconoscere un cocomero maturo?
- In cucina
- Un alleato di bellezza
- Come utilizzare i semi
- Come utilizzare la buccia
- Come tagliare a servire il cocomero
- Come conservare il cocomero
Le varietà di cocomero
Esistono 1200 varietà di cocomero in tutto il mondo. Nonostante sia considerato un frutto estivo, si può acquistare anche fuori stagione, importato da altri paesi. Polpa rossa o gialla, con o senza semi, grande o piccolo: le varietà di cocomero si differenziano per forma, dimensione e colore della polpa e della buccia.
Le più conosciute sono Crimson sweet e Charleston grey, dalla polpa rossa e zuccherina, ma anche Sugar baby, Sentinel e Dumara. Tra quelle meno note troviamo Moon and Stars, la cui buccia verde scuro a chiazze gialle ricorda un cielo stellato, Citron, che cresce nel Kalahari (Africa meridionale) e ha semi rossi, Hokkaido, dalla buccia molto scura, Golden Midget, dalla buccia gialla e i semi grandi.
Ci sono anche delle varietà italiane: l’anguria gialla d’Aragona, coltivata nella zona di Agrigento, l’anguria di Faenza, l’anguria di Gonnosfanadiga e quella di Bagnacavallo.
Proprietà benefiche
È dissetante, leggero e salutare. Il suo alto contenuto d’acqua stimola la diuresi e idrata il corpo. Ha proprietà antiossidanti, per la presenza di vitamina C e di licopene, una sostanza appartenente al gruppo dei carotenoidi, arma di difesa contro le malattie cardiovascolari e alcune forme tumorali. I carotenoidi, inoltre, favoriscono l’abbronzatura, proteggendo la pelle dall’invecchiamento causato dai raggi UV.
Nel cocomero c’è la citrullina, un amminoacido che assicura l’ossigenazione degli organi vitali, favorisce la salute delle ossa e il funzionamento del sistema immunitario, dilata i vasi sanguigni e tiene a bada la pressione arteriosa, protegge il sistema cardiocircolatorio ed è essenziale per eliminare l’ammoniaca dai reni.
Il cocomero fa ingrassare?
Pur avendo una polpa zuccherina, il cocomero non fa ingrassare. Ha pochi carboidrati ed è povero di grassi. Inoltre, grazie al contenuto di acqua e fibre, è uno spuntino ideale per spezzare la fame lontano dai pasti; mangiato poco prima del pranzo o della cena riduce l’appetito.
Valori nutrizionali e calorie
100 grammi di cocomero contengono appena 30 calorie e 91.5 grammi di acqua. Leggero, non vi pare? È un frutto ricco di potassio, vitamine A e C. I semi, in particolare, contengono fibre, proteine, grassi saturi Omega-6, vitamine del gruppo B e diversi minerali come ferro, magnesio, fosforo e rame.
Alcuni valori nutrizionali per 100 grammi di cocomero:
- Carboidrati: 7.5 mg
- Vitamina C: 8,1 mg
- Vitamina A: 569 IU
- Calcio: 7.0 mg
- Potassio: 112 mg
- Acidi grassi Omega-6: 50.0 mg
Controindicazioni
Il cocomero non ha particolari controindicazioni. Se mangiato a fine pasto, però, può rallentare la digestione a causa dell’alto contenuto di acqua.
Anguria e cocomero: che differenza c’è?
Il cocomero e l’anguria sono la stessa cosa. Il nome anguria, come spiega l’Accademia della Crusca, viene utilizzato in Italia settentrionale; la parola cocomero è la variante toscana. Il termine anguria deriva dal greco tardo angóuria (plurale di angóurion, che vuol dire cetriolo) ed è stato introdotto in Italia dal veneziano. Nel nord Italia quando si parla di cocomero ci si riferisce al cetriolo. A Napoli, invece, il cocomero diventa “melone d’acqua”.
Come riconoscere un cocomero maturo?
Ci sono degli indizi che possono aiutarci a riconoscere un cocomero buono e maturo al supermercato:
- peso: un buon cocomero deve essere molto pesante
- bussare sul cocomero: se il suono è sordo, il frutto è maturo
- colore della buccia: quando il cocomero è maturo sulla buccia compaiono macchie gialle
- la buccia deve essere liscia
- se l’anguria da acquistare è già tagliata, controllate che il colore della polpa sia di un bel rosso vivo
In cucina
Mangiarlo fresco è il modo migliore per consumarlo. In alternativa si può frullare la polpa per farne un succo. Anche l’alta cucina lo sta riscoprendo, unito a pesce e a carne in deliziosi piatti salati.
Alcuni usi:
- Macedonia di frutta
- Spiedini di cocomero: lo spiedino salato è un ottimo antipasto; il cocomero a pezzetti si accompagna a cetrioli, feta e olive nere
- Insalata di riso e anguria
- Carpaccio di tonno, anguria e cetrioli
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Un alleato di bellezza
Le vitamine A e C di cui questo frutto è ricco sono molto importanti per la salute di pelle e capelli. Perché, quindi, non utilizzarlo per qualche ricetta di bellezza fai da te?
- La maschera per il viso fai da te a base di cocomero si ottiene unendo dello yogurt bianco naturale alla polpa dell’anguria frullata. Il composto va poi mescolato e spalmato sul viso. Tempo di posa: 15 minuti circa; al posto dello yogurt si può unire un cucchiaio di polpa di banana (per la pelle infiammata) o un cucchiaio di polpa di avocado (per una pelle morbida)
- Il tonico al cocomero è utile dopo la pulizia del viso. Vi serviranno 3 cucchiai di succo di cocomero e 3 cucchiai di acqua, preferibilmente distillata
Come utilizzare i semi
I semi di cocomero tostati si aggiungono a zuppe, insalate e ad altre ricette. Per la tostatura procedete così: lavate i semi, asciugateli al sole, metteteli su una teglia e passateli in forno a 180°C, oppure consumateli freschi in un frullato o insieme alla polpa per un succo fresco e salutare.
Come utilizzare la buccia
Del cocomero non si butta via niente. Con la buccia si possono impiattare in modo creativo una macedonia, un sorbetto o un’insalata a base di cocomero oppure fare la marmellata, i sottaceti, la frutta candita e la mostarda.
Come tagliare a servire il cocomero
Sembra complicato tagliare il cocomero, in realtà non è affatto difficile. L’unica raccomandazione è quella di lavarlo prima di tagliarlo, in modo tale che il coltello non si sporchi a contatto con la buccia e porti i germi all’interno. Ecco alcune idee utili:
Come conservare il cocomero
Quando è intero si può conservare per circa 10 giorni nel ripiano più basso del frigorifero, quello per frutta e verdura, o in un luogo molto fresco della casa. Una volta aperto, andrebbe consumato entro 2-3 giorni. Se tagliato a fette, privatele della buccia e disponetele in un contenitore per alimenti nel ripiano più alto del frigo. La soluzione migliore, però, è quella di farne dei cubetti da riporre in un contenitore all’interno di uno scolapasta, in modo da permettere all’aria di circolare (per lo stesso motivo non copritelo con la pellicola trasparente).
Disclaimer
Il contenuto di questo articolo ha uno scopo puramente divulgativo e non intende formulare diagnosi né sostituire il lavoro di un medico o di altri professionisti abilitati.