L’incenso ricavato dalle piante del genere Boswellia è usato da millenni per il suo legame con il divino e per le sue proprietà terapeutiche.

L’incenso (detto anche franchincenso o olibano) è una resina aromatica estratta da alcune piante del genere Boswellia. Le circa trenta specie appartenenti alla famiglia delle Burseracee che lo compongono provengono dall’Africa, dall’India e dalla penisola arabica e sono in grado di vivere in ambienti caratterizzati da forte siccità e clima torrido.
Molte producono resina, ma poche danno resina commercializzabile. Le più note per la produzione di incenso sono la Boswellia sacra — originaria di alcune zone della penisola arabica (Oman, Yemen) e dell’Africa (Somalia settentrionale, Etiopia) —, la Boswellia frereana (Somalia), la Boswellia serrata (India), la Boswellia papyrifera (Africa centrale e orientale) e la Boswellia carterii (Cina e Africa orientale).
Per ottenerla si incide la corteccia della pianta. Dall’incisione fuoriesce la resina, che si lascia seccare per qualche giorno e si raccoglie una volta cristallizzata. Dopo la raccolta viene venduta così com’è, oppure trasformata in olio essenziale e incenso. Le piante di Boswellia producono resina di buona qualità per tre anni, trascorsi i quali andrebbero lasciate riposare per qualche anno.
Boswellia a rischio estinzione?
Per molte comunità la raccolta e la commercializzazione di questa resina è una fonte di guadagno, spesso l’unica. Secondo uno studio pubblicato nel 2019 su Nature Sustainability, condotto da Frans Bongers, professore presso il dipartimento di scienze ambientali dell’università e istituto di ricerca di Wageningen, la sopravvivenza della Boswellia papyrifera — da cui proviene la maggior parte dell’incenso venduto nel mondo —, sarebbe in pericolo.
Le cause sono diverse: l’aumento della domanda d’incenso e il conseguente sfruttamento delle piante che non dà loro tempo sufficiente per riprodursi, la distruzione di foreste per fare spazio ad agricoltura e allevamento, gli animali al pascolo che si nutrono delle piante più giovani e le malattie che colpiscono gli alberi già incisi e indeboliti. Altre specie di Boswellia andrebbero incontro allo stesso destino. È possibile invertire la rotta, ma sono necessari provvedimenti urgenti per salvaguardare la papyrifera e tutte le altre specie di Boswellia da cui si ottiene la speciale resina.
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Proprietà dell’incenso
All’incenso si attribuiscono diverse proprietà e benefici. Gli studi effettuati finora ne hanno dimostrato le proprietà analgesiche, antibatteriche, antinfiammatorie e antitumorali.
La medicina tradizionale orientale lo usa per trattare disturbi di vario genere, soprattutto quelli a carattere infiammatorio, come asma, artrite e malattie intestinali croniche, e per le sue proprietà espettoranti, antisettiche e ansiolitiche. Anche nell’ayurvèda è molto apprezzato per le proprietà antinfiammatorie e utilizzato in caso di dolori articolari e reumatismi.
Le proprietà antisettiche dell’olio essenziale di incenso unite all’azione stimolante sul sistema immunitario sono utili per trattare infezioni della pelle, dell’apparato genito-urinario e delle vie respiratorie.
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Usi del franchincenso
Dopo la raccolta la resina viene lasciata allo stato grezzo, oppure lavorata per la produzione di olio essenziale e incenso. L’incenso da bruciare viene venduto sotto forma di grani, stecche e coni. Nell’antichità serviva per comunicare con gli dei, accompagnare preghiere e rituali, disinfettare e purificare gli ambienti e allontanare gli spiriti maligni; veniva anche impiegato in ambito cosmetico. Ancora oggi è utilizzato nei rituali religiosi per il suo legame con il divino. In casa si usa per purificare l’aria, favorire il rilassamento, creare un’atmosfera adatta alla meditazione, allo yoga e alla preghiera.
→ Nella tradizione cristiana il franchincenso è uno dei tre doni portati a Gesù bambino dai Re Magi; Maometto lo raccomandava per purificare le case e curare diversi disturbi. |
Dove comprare e come scegliere il franchincenso
L’incenso è acquistabile online, in alcune erboristerie, nelle botteghe specializzate e nei negozi dedicati ad articoli esoterici e spirituali. In commercio ci sono diversi tipi di incenso. Oltre al franchincenso prodotto dalla resina della Boswellia, c’è l’incenso di mirra, ricavato dalla resina di diverse piante del genere Commiphora, gli incensi realizzati con misture di oli essenziali, spezie, erbe, resine e polveri e l’incenso di Palo Santo, che si ottiene dalla Bursera Graveolens.
Se cercate quello vero, ottenuto dalle piante del genere Boswellia, controllate quanto riportato sulla confezione. Le specie di Boswellia più usate per la produzione di incenso sono la B. sacra, la B. carterii, la B. thurifera (o serrata), la B. frereana e la B. papyrifera. In generale, quando acquistate un incenso assicuratevi che sia puro e non contenga sostanze nocive; se di scarsa qualità può provocare nausea, mal di testa e irritare le vie respiratorie.
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Fonti:
– Frankincense (乳香 Rǔ Xiāng; Boswellia Species): From the Selection of Traditional Applications to the Novel Phytotherapy for the Prevention and Treatment of Serious Diseases su NCBI
– Could This Be the End of Frankincense? su The New York Times
– Il grande libro dell’aromaterapia e dell’aromacosmesi, Mara Bertona
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