Cos’è il tofu e come si usa in cucina: tutto quello che c’è da sapere su un alimento la cui origine è avvolta nella leggenda.

La scoperta del tofu risalirebbe a circa 2000 anni fa, quando in Cina, durante un esperimento, un monaco fece cagliare i fagioli di soia tritati e bolliti. Il tofu è poi diventato l’alimento base dei popoli asiatici. In Occidente è stato introdotto solo negli anni ‘60 del secolo scorso. Oggi è molto apprezzato sia per la sua versatilità che per il contenuto di proteine e minerali.
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Cos’è il tofu
Il tofu è un derivato della soia. Si può acquistare già pronto o produrre in casa con un metodo simile a quello usato per fare il formaggio. Il liquido ottenuto dalla bollitura dei fagioli di soia precedentemente messi in ammollo e frullati viene fatto cagliare. Una volta cagliato si trasferisce in uno stampo per creare un panetto. A differenza di altri derivati della soia, come il tempeh, il miso, la salsa di soia e il natto, il tofu non è un prodotto fermentato.
Proprietà e valori nutrizionali
Il tofu — detto anche formaggio di soia — è poco calorico e molto nutriente. Contiene proteine, amminoacidi, vitamine del gruppo B, minerali come ferro, calcio, manganese, selenio, fosforo, magnesio, rame e zinco.
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Tipi di tofu
In commercio ci sono diversi tipi di tofu, da quello al naturale a quello aromatizzato con olive, erbe e spezie. Ecco i principali:
- Tofu delicato: non viene pressato e ha un alto contenuto di acqua; ideale per frullati e dessert cremosi o come base per zuppe e salse.
- Tofu morbido: leggermente pressato; si può sbriciolare e usare nelle insalate.
- Tofu pressato: è quello in panetti e va conservato in frigo immerso in acqua; è il più versatile.
- Tofu essiccato: i panetti piccoli di tofu essiccato vanno immersi in acqua calda per un’ora, strizzati e posti in acqua tiepida. L’operazione si ripete finché non esce più il liquido lattiginoso. Si abbina bene al brodo, alle zuppe e alle verdure in umido.
Come cucinare il tofu
Il tofu non ha sapore ed è quindi molto versatile. Si consiglia di non mangiarlo come fosse un formaggio; meglio unirlo a ingredienti non proteici per ricette sfiziose e salutari.
- Al forno: insaporitelo con una salsa di vostro gradimento o mettetelo a marinare prima di cuocerlo in forno.
- In padella: il metodo di cottura tradizionale consiste nel farlo saltare in padella con l’olio.
- Stufato: cotto lentamente, aggiunto al brodo, al sugo o a una salsa.
- Fritto: non c’è modo più gustoso (anche se meno salutare) di mangiare il tofu. Prendete quello in panetti ed eliminate l’acqua in eccesso strizzandolo per qualche minuto. Tagliatelo a fettine o a cubetti e impanatelo con uova e pangrattato (o farina), che potreste aromatizzare con del curry. Perfetto in una padellata di verdure o in un’insalata.
- Marinato: marinatelo con succo di limone o aceto, olio e aglio, spezie ed erbe aromatiche.
- Grigliato: tagliatelo a dadini e aggiungetelo alle verdure di stagione. Mettete il tutto in un tegame, aromatizzate con erbe e grigliate.
Dove comprare e come conservare il tofu
Il tofu si vende nei negozi specializzati o nei supermercati di catena, solitamente nel banco frigo, quasi sempre sotto forma di panetto, e spesso in confezioni dove è immerso in acqua. Se il tofu acquistato non è pastorizzato è preferibile toglierlo dalla confezione, metterlo in un contenitore ermetico sommerso in acqua e riporlo in frigorifero. L’acqua va cambiata ogni giorno.
In fase di acquisto leggete la data di scadenza sulla confezione come fareste per i latticini. Se la scadenza non è indicata o è molto ravvicinata e sapete già che non lo mangerete subito, non compratelo. Il tofu andato a male ha una colorazione tra il rosa e il verde, un cattivo odore e un sapore acido.

Controindicazioni
Il tofu contiene ossalati, cristalli aghiformi che combinandosi con il calcio formano l’ossalato di calcio, un sale che tende ad accumularsi nelle vie urinarie causando calcoli renali. Se si ha una storia di calcoli renali è meglio evitarlo. Sembra, inoltre, che la soia contenga delle sostanze in grado di interferire con il normale funzionamento della tiroide e che a causa dell’alta presenza di fitoestrogeni il suo consumo durante la gravidanza sia sconsigliato.
Disclaimer
Il contenuto di questo articolo ha uno scopo puramente divulgativo e non intende formulare diagnosi né sostituire il lavoro di un medico o di altri professionisti abilitati.
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