La vitamina A è presente in alimenti di origine animale e vegetale. Una dieta varia ed equilibrata ne garantisce la giusta quantità giornaliera.

La vitamina A è una vitamina liposolubile importante per la salute della pelle e degli occhi. Una volta assunta viene utilizzata subito o, quando è in eccesso, immagazzinata nel fegato. Il fabbisogno giornaliero per un adulto, secondo la SINU — Società Italiana di Nutrizione Umana —, è di 500 μg per gli uomini e di 400 μg per le donne (che diventano 500 μg durante la gravidanza e 800 μg in fase di allattamento).
Cosa troverete nell'articolo
Dove si trova la vitamina A
La vitamina A, nota come retinolo, si trova nei prodotti di derivazione animale; tuttavia anche il betacarotene, presente nella frutta e nella verdura a foglia verde, può trasformarsi in vitamina A. Il betacarotene (provitamina A) appartiene al gruppo dei carotenoidi ed è un suo precursore (viene cioè trasformato in vitamina A).
Una dieta varia ed equilibrata garantisce il raggiungimento del fabbisogno giornaliero di vitamina A. È inoltre importante fare attenzione al metodo di cottura utilizzato, che può eliminare parte della vitamina presente nel cibo. Gli alimenti di origine animale sono quelli da cui l’organismo la assorbe meglio. Chi segue una dieta priva di questi alimenti dovrebbe mangiare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno per raggiungere il fabbisogno giornaliero. La vitamina A sotto forma di beta-carotene si trova in:
- Lattuga
- Spinaci
- Bietola
- Cavolo cappuccio
- Rucola
- Broccoli
- Indivia
- Carote
- Patate dolci
- Zucca
- Peperoni rossi
- Mango
- Cocomero
- Papaja
- Albicocche
- Pomodoro
- Prezzemolo
Gli alimenti ricchi di retinolo sono:
- Uova (tuorli)
- Latte e derivati
- Fegato
- Cereali
Leggi anche Vitamina D: in quali alimenti si trova
Funzioni
La vitamina A è essenziale per la salute degli occhi, per la crescita dei tessuti e delle ossa e per il funzionamento degli organi riproduttivi; inoltre aiuta il sistema immunitario a combattere le infezioni. Il beta-carotene è antiossidante ed è quindi utile per contrastare l’invecchiamento delle cellule.
Carenza
Per sviluppare una carenza di vitamina A sono necessari mesi di malnutrizione (più di sei) oppure un difetto di assorbimento/immagazinamento, l’impossibilità di trasformare il betacarotene in vitamina A o la dispersione di vitamina A. La causa è da ricercare in patologie come celiachia, morbo di Crohn, fibrosi cistica, cirrosi epatica, diabete, ipotiroidismo, ipertiroidismo, polmonite. Il consumo eccessivo di caffè e alcol, l’assunzione di nicotina e la somministrazione di alcuni medicinali (es. cortisone, antibiotici) ne impediscono l’assorbimento.
La carenza di vitamina A causa problemi alla vista, deformazione ossea, infiammazione delle mucose, minore resistenza alle infezioni, mancato accrescimento corporeo. Uno dei primi sintomi della sua carenza è la cecità notturna, cioè l’incapacità di vedere bene di notte. Altri sintomi sono:
- pelle secca, rugosa o macchiata
- secchezza delle mucose della bocca e del naso
- unghie fragili
- dolore alle articolazioni
- inappetenza
- senso di stanchezza
- perdita dell’olfatto
- indebolimento del sistema immunitario con conseguente aumento di infezioni
- anemia
- cheratomalacia
Eccesso
Anche se il nostro organismo trattiene la vitamina A in eccesso per usarla quando serve, una quantità elevata di vitamina A (superiore ai 300 mg al giorno) ha conseguenze negative sul nostro organismo. Un esempio: basta mangiare il fegato o il paté di fegato più di una volta a settimana per superare la quantità consigliata. Il fegato è uno degli alimenti più ricchi di questa vitamina.
Fra i sintomi dell’eccesso di vitamina A ci sono emicrania, nausea, vomito e disturbi visivi. Nelle donne incinte può danneggiare il feto. L’assunzione di elevate quantità di vitamina A protratta nel tempo è all’origine di una sindrome i cui sintomi sono:
- inappetenza
- perdita di capelli
- anemia
- problemi neurologici
- dermatite
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